
Suor Maria Marta Chambon:
testimone della Misericordia attraverso le Sante Piaghe
Con l’inizio di marzo entriamo nel tempo liturgico della Quaresima, un periodo di riflessione e di preparazione alla celebrazione più importante per i cristiani: la Pasqua del Signore. Ma non c’è Risurrezione senza Passione, e proprio in questo cammino di conversione e meditazione sulla sofferenza redentrice di Cristo si inserisce la straordinaria esperienza mistica di suor Maria Marta Chambon. Gesù stesso le affidò la missione di diffondere la devozione alle sue Sante Piaghe, affinché l’umanità potesse attingere alle inesauribili sorgenti della sua Misericordia.
MARIA MARTA CHAMBON
Nel cuore della Savoia, in un piccolo villaggio immerso nel verde ai piedi del monte Nivolet, nasceva nel 1841 Maria Marta Chambon. La sua esistenza, apparentemente umile e ordinaria, sarebbe presto diventata una straordinaria testimonianza della Misericordia divina. Battezzata lo stesso giorno della nascita, il 6 marzo, fin dall’infanzia visse un’esperienza mistica intensa: il Bambino Gesù le appariva frequentemente, divenendo per lei una presenza viva e costante. “Avevo il Paradiso nel cuore!”, affermava, ricordando quei momenti di gioia profonda vissuti tra i campi della sua terra natia. Non dotata di un’intelligenza brillante, suor Maria Marta riconosceva con umiltà i propri limiti. Tuttavia, Gesù stesso le rivelò che proprio le sue fragilità erano un dono: “Non te li toglierò mai, essi sono il velo che nasconde i miei doni”. Nel silenzio del monastero, dove entrò giovanissima, la sua vita di preghiera e servizio si arricchì di esperienze mistiche sempre più profonde. A partire dal 1866, due anni dopo la professione religiosa, ebbe frequenti visioni di Gesù Crocifisso, della Vergine Maria, degli angeli e delle anime del Purgatorio. Cristo le appariva piagato e sofferente, invitandola a contemplare il mistero della sua Passione: “Non distogliere mai gli occhi da questo libro, dal quale imparerai più di tutti i sapienti del mondo”. La missione che Gesù le affidò fu chiara: diffondere la devozione alle sue Sante Piaghe: “Ti ho scelta per diffondere la devozione alle mie Sante Piaghe”, le disse, spiegandole che esse sono fonti inesauribili di grazia e misericordia: “I carnefici, trapassando il mio costato, le mie mani, i miei piedi, hanno aperto fonti da cui sgorgano eternamente le acque della misericordia… Offrimi le tue azioni unite alle mie Sante Piaghe, nulla può renderle più gradite ai miei occhi”. Anche la Vergine Maria venne in suo aiuto, insegnandole come onorare il sacrificio di Cristo: “Figlia mia, la prima volta che contemplai le Piaghe del mio amato Figlio, fu quando deposero il Suo santissimo corpo fra le mie braccia: guardai i suoi divini piedi, di lì passai al suo cuore. Vidi quella grande ferita… fu la pena più profonda per il mio cuore di madre”. Gesù promise grandi grazie a chi avesse onorato le sue Sante Piaghe: “Accorderò tutto ciò che mi si domanda con l’invocazione delle mie Sante Piaghe”; “Quando soffrite deponete le vostre pene nelle mie Piaghe e saranno alleviate”; “L’invocazione alle mie piaghe fa scendere le grazie dal cielo e vi fa salire le anime del Purgatorio”. Suor Maria Marta trascorse la sua vita nel nascondimento del convento, obbedendo con fedeltà alla sua missione. Il seme della devozione alle Sante Piaghe, piantato nel silenzio della sua esistenza, si propagò nel tempo, toccando il cuore di molti fedeli. A conferma di questo, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha concesso nel 1999 di venerare la Passione di Cristo con queste invocazioni.
TRE GIORNI DI ESTASI
Nel mese di settembre del 1867, in un triduo di grazie, il Signore mostrò chiaramente a suor Maria Marta la “missione” che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita. Durante il primo giorno di estasi le venne mostrata la Gloria del Cielo, nel secondo i misteri del santo Presepe e il terzo giorno la Croce. L’Eterno Padre, vibrando il Suo Spirito Divino come un raggio di fuoco, ne fece dono all’anima di lei dicendo: “Qui vi è la luce, la sofferenza e l’amore. L’amore sarà per Me, la luce per discernere la mia Volontà, la sofferenza per patire ad ogni momento”. Poi, invitandola a contemplare la Croce del Suo Figlio, il Padre Celeste le fece meglio capire il valore “delle Sante Piaghe di Gesù in rapporto al suo bene personale”. Nello stesso tempo, in un raggio di luce, che dalla terra saliva al Cielo, essa vide chiaramente la sua “Missione” e come doveva far fruttificare i meriti delle “Sante Piaghe di Gesù, per il mondo intero”. Dio Padre le fece anche comprendere il significato di queste visioni. Le ultime due, figure della vita nascosta e della vita crocifissa, dovevano mostrarle la via della prima: cioè della gloria eterna.
Per scoprire le parole di Nostro Signore sulle Sue Sante Piaghe non perdete la continuazione dell'articolo su Il Segno del soprannaturale di marzo 2025!