Rosa: una grazia italiana in terra di Francia
di padre Marc Flichy
Abbiamo completato la serie di sei articoli su Lello, oggi presentiamo la missione di un’analoga personalità, anch’essa originaria della Penisola. Rosa è figlia dell’Umbria, laica, appassionatamente attaccata alle radici francescane della sua terra. Eppure il Signore le assegnò il giardino di Francia come terra di evangelizzazione. La chiameremo qui “Rosa”, nome che le sarebbe stato dato dal Cielo.
Tipicamente italiana
Rosa è nata nel 1955. Appartiene a una famiglia di classe media, di origine contadina. Suo padre era un rappresentante di commercio e sua madre una sarta. Fino all’età di 32 anni visse a Città di Castello e, tra i 32 e i 37 anni, a Mercatello sul Mauro. Nell’ottobre 2018, Rosa mi confidò: “Ero figlia unica. Ero molto fervente tra fino ai 10 anni. Per un lungo periodo andavo a messa tutti i giorni prima della scuola. I miei genitori hanno messo un freno alla mia devozione”. Nella versione italiana del Dizionario delle apparizioni mariane, padre Laurentin scrive così: “Dopo un’infanzia felice tra la Chiesa, il convento e la campagna, e a seguito di problemi familiari, perse la fede”. Tra i 6 e i 14 anni, da adolescente frequentò una scuola salesiana. All’età di 15 anni, Rosa subì una violenta aggressione. Le ci vollero vent’anni per imparare a perdonare questo incidente determinante. Allo stesso tempo, la sua fede era minacciata. Era stata colpita duramente dalle turbolenze del maggio 1968: al ginnasio statale aveva insegnanti marxisti. Tra i 18 e i 22 anni, pur non avendo la tessera del Partito Comunista, partecipò a comizi di tipo socialista facendo anche propaganda di porta in porta. Rosa era una bravissima studentessa e superò l’esame di maturità classica. Frequentò poi per due anni Scienze Politiche prima di passare, per 4 anni, a studi filosofici, senza apprezzare molto Aristotele e san Tommaso. Si laureò e iniziò ad insegnare come supplente. Per 10 anni lavorò poi alle dipendenze della biblioteca comunale di Città di Castello.
Gli anni della ricerca
A 19 anni, sotto costrizione familiare, sposò uno studente di medicina. In seguito, la Chiesa dichiarò nullo questo matrimonio durato dieci anni e dal quale era nata una bambina. Rosa si interessò all’ecologia. Istruita, non era comunque, in senso stretto, un’intellettuale. Si sentiva vicina alle realtà naturali e, allo stesso tempo, la sua mente si occupava di questioni metafisiche. Evitava lo spiritismo ma era interessata all’esoterismo, agli scritti di Steiner, il fondatore dell’antroposofia. Si trovava in sintonia con la sensibilità “New Age”. Negli anni successivi, Rosa dovette cancellare le tracce di questo brutto periodo ricorrendo a numerose preghiere di guarigione. Frequentò anche due volte l’Arca di Lanza del Vasto, discepolo di Gandhi. Lì incontrò l’uomo che diventerà il suo secondo marito, un agricoltore di Mayenne. Essi acquistarono un’azienda agricola che gestirono tra il 1987 e il 1992, a Mercatello. Allevavano un gregge di pecore, facevano formaggi e gestivano un agriturismo. Questo ideale “ritorno alla terra” li preparava ad altri cambiamenti spirituali.
La conversione
Nel 1991, Rosa e il suo compagno si lasciarono trascinare in un gruppo di preghiera nella cittadina di Châteaubriant. Giunti alla fine di una sessione, una lettura biblica presentava il salmo del Miserere e un’impressionante effusione dello Spirito li colpì: la conversione fu immediata. Entrambi i coniugi piansero sui loro peccati con grandi singhiozzi! Tornati in Italia, per un anno seguirono le trasmissioni di Radio-Maria. Ascoltavano catechesi e relazioni su Medjugorje. La loro vita stava cambiando. Dio occupava ormai il primo posto nella loro esistenza e vivevano come fratello e sorella. Nel 1992, avvertirono la chiamata di andare altrove. Vendettero la loro fattoria italiana e si trasferirono in Francia. Si avvalsero di un’agenzia immobiliare che offrì loro una piccola tenuta a Saint Aignan-sur-Roë, dove continuarono le stesse attività di Mercatello. Nel 1995 la loro unione fu legalmente riconosciuta dalla Chiesa e santificata dal sacramento del matrimonio. Da questa unione nacquero tre figli. Tra il 1992 e il 1995, frequentarono la comunità Réjouis-toi, fondata dal vescovo Michel Sentier. Nei tre anni successivi seguirono il movimento delle Beatitudini. Ma a partire dal 1998 il capofamiglia si ammalò ancora di più: nelle tenebre e sotto la croce, egli trovò il suo posto di redentore. Rosa fu costretta ad affrontare una situazione materiale molto difficile. Lei dovette lavorare molto...
Continua su Il Segno del soprannaturale di luglio 2023