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LETTERE DI SUOR DONATA DI PINEROLO AL SUO DIRETTORE SPIRITUALE
L’esclusiva e straordinaria esperienza mistica della figlia di san Giuseppe confidata per dodici anni in decine di preziose lettere manoscritte.
Le strade del Signore sono infinite e spesso misteriose, ed è così che la passione per la filatelia e la storia postale di Ignazio Bianco hanno permesso di far venire alla luce le lettere di una suora, suor Donata di Pinerolo (TO), che raccolgono al loro interno dei testi di alta valenza mistica e spirituale.
Queste lettere non potevano rimanere chiuse in un cassetto ed è così che Ignazio ha deciso di pubblicarle affinché potessero portare doni spirituali a tutti.
Nell’introduzione del libro possiamo leggere le parole di Ignazio: “… anch’io, cristiano e alquanto praticante, dalla forte passione per la filatelia e la storia postale, rimasi stravolto da quell’altra passione che suor Donata, Regina al secolo, con dovizia di dettagli e sincera descrizione dei suoi reconditi mistici sentimenti scriveva al proprio Direttore spirituale padre Giovanni Costa della Compagnia di Gesù, Superiore dell’Istituto Sociale di Torino, di vivere quotidianamente.
Erano passati moltissimi anni da quando, molto più giovane, oltre trent’anni oramai trascorsi, acquistai quelle buste, quasi tutte di colore rosse, tipo commerciali, che suor Donata aveva scritto, con calligrafia minuta, elegante, da monaco certosino, al Direttore della sua anima, dal 1945 al 1957, e che contenevano, a mia insaputa, oltre cinquanta lettere, preziose lettere, tutte inneggianti al tesoro che giorno per giorno contemplava: Gesù, il suo vero, unico, immenso innamorato.
Le buste le avevo acquistate per il loro contenuta facciale, i francobolli di allora: la ‘democratica’, l’Italia al lavoro, a pochissimi soldi, essendo di poco valore quei tipi di francobolli: ma chi me li aveva venduti contava di potermeli vendere facilmente perché sapeva del mio particolare interesse a ‘salvare’ dalla dispersione documenti aventi un qualche riferimento al religioso e quelle buste erano indirizzate proprio a ‘Padre Giovanni Costa Rettore Istituto Sociale Via Arcivescovado 2 Torino’; tanto era bastato al venditore filatelico di turno, un mio caro amico allora titolare di un negozio di filatelia a Torino, per propormele. Confesso che soltanto poco più di un anno fa ho dato lettura a quei preziosi manoscritti e ne ho subito parlato con il sacerdote che segue la mia di anima, il quale, avendone compreso immediatamente l’alto valore spirituale, mi ha subito consigliato di adoperarmi per farle pubblicare. […]
Auguro ai lettori quei buoni frutti, che la Santa Vergine Maria predisse a suor Donata che sarebbero arrivati ad “altri” se ella, contrariamente a quanto voleva (evitare cioè di continuare a raccontare a padre Giovanni dei suoi colloqui con Gesù, ecc.) avesse continuato a scrivere quanto accadeva nella propria anima, minuziosamente sottoposta al proprio Direttore Spirituale Padre Giovanni Costa, affettuosamente chiamato in ogni lettera qui pubblicata chiamato ‘angelo mio’, ‘fratellino mio’”.
ALCUNE LETTERE
17/12/1945
In Gesù Bambino,
Tesoro Nostro Adorato, fratellino caro.
Le assicuro proprio che non Le scriverei se non fosse che Gesù mi spinge con un’insistenza insolita.
Da parecchi giorni lo sento in me, piccolo Bambino, come già altre volte all’avvicinarsi del Natale e mi disse che Lo dovrò considerare così fino all’Epifania. Gesù Bambino però non sorridente, ma triste ed angosciato per il cumulo di peccati che ogni giorno si vanno moltiplicando.
Mi disse, se non erro, di chiederGli il permesso di fare l’adorazione almeno fino alle 9.30 anziché alle 9. Siccome però di salute sto bene, La prego senz’altro di vegliare almeno fino alle 10, eccetto che abbia male. Chiesi a Gesù che cosa vuole dal fratellino mio, ecco la risposta. “Non voglio che amore, poiché – Chi dice amore – dice donazione totale, immolazione generosa, consumazione fino all’ultima ora”.
In questi giorni la mia unione col Piccolo Tesoro Nostro si fa più intensa, mi sento veramente posseduta da Lui, che mi vuol mortificata in tutto. Lascio perché Lei in questi giorni sarà molto occupato, scriverò a lungo nelle vacanze.
Attendo solo due parole di risposta. Durante l’adorazione tutto anche a nome suo nella notte di Natale uniamo i nostri cuori a quello di Gesù, inabissiamoli in Lui, chiediamo che ci trasformi, di darci il Suo Cuore affinché diventiamo un Gesù per l’Eterno Padre, per la Mamma Nostra. Attendo profondamente raccolta con Gesù, Mamma,
San Giuseppe. La sua sorellina.
Festa del Corpus Domini del 1947
In Gesù Adorato nascosto nel Tabernacolo,
fratellino mio
Vengo ai Suoi piedi dopo una quindicina di giorni trascorsi nella sofferenza. Deo Gratias, Alleluia! (feci però qualche atto d’impazienza, dissi pure una volta a Gesù che ero proprio stanca. Ma non lo dirò più).
Cessata la presenza di Gesù nell’anima mia mi sono sentita sola colle mie miserie, indegna di vivere, degna solo dell’inferno. Incapace di pregare, ho pregato poco, mi pareva che Gesù mi gettasse lontano da Lui perché troppo ingrata. Sì lo riconosco benissimo, l’intimità a cui Gesù mi aveva chiamata richiedeva da me generosità somma, immolazione interiore totale ed invece fui vile: ho solo dunque ciò che merito, anzi avendo io stessa infranto la catena di grazie che mi legava allo Sposo forse, o meglio, certo non diventerò mai più quella che Gesù, l’Amore Immenso mi avrebbe desiderata. A questo stato penoso dell’anima s’aggiunge la dolorosa preoccupazione di due mie suore malate. Dunque: amarezze, sofferenze, croci e nulla più.
Il Parroco qui non sta volentieri mi racconta le sue pene perché con me ha confidenza ma lasciandosi troppo facilmente scoraggiare non so se continuerà a lungo in questa parrocchia. Perciò una nuova croce Le dico sinceramente che la mancanza della presenza sensibile di Gesù non mi fa penare se non in quanto che sono un’infedele.
Domenica sera
Dopo due giorni riprendo a scrivere ed è cambiato anche lo stato dell’anima mia. Forse Gesù desidera più stare in me di quanto io desidero stare in Lui, infatti il mio dolce Sole dopo una breve eclissi ritorna a brillare nel piccolo cielo dell’anima mia. Che ne dice di questo tesoro Adorato che non vuol lasciarmi sola?
Ha ricevuto la lettera che le scrissi verso la metà del mese della Madonna? Ha fatto la mia commissione a quell’anima privilegiata? Gesù ha risposto qualcosa o non ancora? Questo a parte, rilegga se l’ha ancora la mia lettera, mi pare d’aver sottolineato qualche parola.
Sì, lo sento sempre più veemente questo desiderio d’amare lo Sposo Adorato ma questo lei lo sa già. Attendo una sua lunga lettera, dedichi un quarto d’ora tutto per la sua sorellina che vuole non solo correre ma volare in questa via dell’amore e dell’immolazione interiore, che deve far perdere tutto quanto c’è in me di imperfetto, di umano, onde sollecitare la mia totale trasformazione
nell’Adorato mio Signore.
Stretta al Costato di Gesù attendo ogni sera la Sua benedizione.
“In Gesù, Maria e Giuseppe
La sorellina Sua, Donata a Loro”.