Il soprannaturale nella vita della serva di Dio Giuseppina Berettoni
Giuseppina Berettoni è stata una mistica romana vissuta tra il XIX e il XX secolo (1875-1927), proclamata serva di Dio dalla Chiesa cattolica. Nata in una famiglia profondamente radicata nella fede cristiana, è ricordata come la vergine romana “dall’ardente carità e dalla fede granitica”, una vera innamorata di Cristo. Nonostante il desiderio di entrare in una famiglia religiosa, Giuseppina dovette affrontare molteplici prove e incomprensioni che le impedirono di realizzare questo sogno. Tuttavia, la volontà di Dio era che restasse nel mondo per dedicarsi a un intenso apostolato a favore dei sacerdoti e dei più deboli. Nei suoi Diari, ella scriveva: “Tutte le mie forze, tutta la mia vita, la voglio spendere per far conoscere Gesù tra il popolo cristiano”. L’esperienza mistica di Giuseppina si caratterizzò per numerosi fenomeni straordinari: estasi, bilocazioni, messaggi ricevuti da portare agli altri, e persino il prodigioso cambio del suo cuore, tutti eventi soprannaturali testimoniati e documentati, anche se spesso incredibili. Il suo pellegrinaggio terreno si concluse nel medesimo luogo dove era iniziato: battezzata nella Basilica Patriarcale di Santa Maria Maggiore, vi ricevette l’ultima comunione e lì, sotto lo sguardo amorevole di Maria, lasciò questo mondo per tornare alla Casa del Padre. Una singolare coincidenza che, oltre a testimoniare la sua profonda unione con la Vergine Maria, segna il compimento di un’esistenza vissuta interamente per Dio. (9 agosto 1875 – 17 gennaio 1927). [...]
IL SOPRANNATURALE NELLA VITA DI GIUSEPPINA
Uno dei primi avvenimenti straordinari che si sono manifestati nella vita interiore di Giuseppina, appena ventenne, costituisce una vera svolta nell’apostolato che eserciterà a favore dei sacerdoti. Si trovava dalle suore di Nostra Signora al Monte Calvario ed era la solennità della Pentecoste quando la serva di Dio pregando sente il desiderio di offrirsi vittima per il sacerdozio e lo fa con tutto lo slancio di cui era capace. Alcuni giorni dopo, festa del Corpus Domini, avverte dentro di sé come una locuzione interiore, e così scrive sul suo Diario: “Dopo la Santa Comunione io misi il mio cuore ai piedi di Gesù, supplicandolo di parlarmi. Egli parlò al mio cuore il persuasivo linguaggio dell’amore”: Gesù, in quel particolare momento, le affida la missione di essere un sostegno, una guida e una vittima di riparazione per il sacerdozio cristiano che per il compimento della missione ha bisogno di preghiera e di immolazione. Il padre D’Orazio commentando questo avvenimento conclude: “Ci troviamo di fronte ad una mistica autentica”. E ancora, quando era novizia dalle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario, spesso le accadeva, mentre era nella Cappella o si leggevano in refettorio le vite dei santi, di andare in estasi: era la conferma dell’intima unione della sua anima con Dio. Un altro episodio straordinario avviene nella chiesina di San Sebastianello, nei pressi di Piazza di Spagna e lo ricorda lei stessa nelle pagine del suo Diario. Giuseppina, mentre pregava, tutta raccolta, vide il tabernacolo e l’altare avvicinarsi sempre più presso di lei. Ad un tratto scorse, dalla porticina aperta, Gesù simile ad un bimbetto di due o tre anni, esprimersi con una vocina esile e vestito con una camicina bianca, uscire dal tabernacolo e sedersi sulle sue ginocchia per intessere un amorevole dialogo. Per tutto il tempo della visione, Giuseppina racconta di essere rimasta prostrata sul pavimento, rapita in estasi, in compagnia della Santa Famiglia: Gesù, Maria e Giuseppe. Una mattina, entrata nella chiesa di San Carlo al Corso per assistere alla Messa, ebbe un altro fenomeno di estasi. Lei stessa racconta di aver visto una moltitudine di angeli partecipare al sacrificio divino e al Sanctus sentire un concerto di molte campane suonate dagli angeli. Le fu riferito da alcune persone e dai sacerdoti che durante la celebrazione era stata sollevata in alto con grande stupore dei presenti. Il fenomeno della bilocazione è uno dei più sorprendenti nel campo della teologia mistica perché difficilmente spiegabile: trovarsi presente simultaneamente in due luoghi diversi sembrerebbe impossibile, tuttavia ci sono numerosi casi nella vita dei santi, non da ultimo il caso di san Pio da Pietrelcina. Questo dono fu elargito anche a Giuseppina la quale in più circostanze si trovò in due luoghi lontani e diversi simultaneamente per consolare, per convertire anime indecise o in pericolo, per assistere moribondi. Era la Madonna che la inviava in missione affidandole compiti speciali. In una lettera del 13 giugno 1906 Giuseppina racconta si essersi trovata una notte a Buenos Aires nella cella di un padre carmelitano per consolarlo e scioglier il dilemma se lasciare l’ordine o meno. Tra i due si svolse un colloquio persuasivo e chiarificatore e alla fine il carmelitano si convinse a distruggere le lettere che comunicavano ai superiori dell’Ordine la sua decisione di lasciare l’abito. Compiuta la missione Giuseppina si ritrovò nella sua camera romana in presenza della Madonna che la ringraziava per l’impresa andata a buon fine. La notte seguente la Madonna la invia a Viterbo presso una monaca inferma che godeva fama di santità.
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Su questo numero troverete anche la storia della apparizioni della Madonna Addolorata a Chandavila, le sette dimensioni fondanti della vita nella Divina Volontà, la commovente storia di sette suore domenicane martiri, l’incredibile storia dell’indistruttibile immagine sacra del Perù del Signore dei Miracoli e tanto altro ancora.