PADRE MATTEO DA AGNONE E IL 31 OTTOBRE

UNA VITA TRA PREGHIERA, STUDIO E LIBERAZIONE

Padre Matteo da Agnone (1563-1616), al secolo Prospero Lolli, nacque ad Agnone, in Molise, da una famiglia profondamente cristiana. Entrato giovanissimo tra i Cappuccini, si distinse per intelligenza, umiltà e spirito di penitenza. Operò a lungo nel convento di Serracapriola, in Puglia, dove condusse un’intensa vita di preghiera e di lotta contro il male, divenendo uno dei più noti esorcisti del suo tempo. Morì in fama di santità il 31 ottobre 1616, e la sua tomba divenne ben presto meta di pellegrinaggi e di preghiere per la liberazione dalle vessazioni diaboliche.

PADRE CIPRIANO DE MEO E LA PRESENZA VIVA DI PADRE MATTEO

Tra i testimoni più autorevoli della potenza spirituale di Padre Matteo figura il compianto Padre Cipriano de Meo, anch’egli cappuccino ed esorcista per oltre sessant’anni, già presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti.

Padre Cipriano raccontava che, durante gli esorcismi, il demonio stesso si lamentava dell’intercessione di Padre Matteo, riconoscendo la sua forza di liberazione spirituale.

Riportiamo le parole di Padre Cipriano: “Più volte durante gli esorcismi ho ripetuto la data di morte di padre Matteo, sapendo che dà molto fastidio al demonio. Una volta dissi: ‘Padre Matteo morì il 31 ottobre 1616’. Il demonio rispose: ‘Non è morto, è vivo e mi dà fastidio e me ne darà ancora se lo invocheranno’. Quando ho ripetuto il luogo e la data di morte di padre Matteo, il demonio ha risposto furioso: ‘È venuto a guastarmi la festa! Doveva morire proprio quella notte?! Tu potresti morire in anticipo se porti avanti quella causa stramaledettissima’. L'errore grammaticale del ‘super superlativo’ esprime l’odio del demonio contro padre Matteo”.

Secondo quanto testimoniato da Padre Cipriano, il demonio si ribellava in modo particolare alla data della morte del servo di Dio: “Perché la sua data di morte ti dà fastidio?”, chiese Padre Cipriano. “Perché è venuto a rompere i c… proprio durante la festa dei miei seguaci! Questa festa è stata profanata dalla morte di quello lì”, rispose il demonio.

“Ma perché facevate festa?”, domandò ancora Padre Cipriano.

“Quella festa l’hanno voluta i miei seguaci, hanno indetto la festa dei malefici, la festa delle streghe. È stato per me un grande disonore che quello morisse proprio quel giorno”.

UN SEGNO CHE PARLA ANCORA OGGI

Il 31 ottobre, giorno della sua morte, coincide con la vigilia di Ognissanti – oggi tristemente deformata in Halloween, festa che esalta ciò che è oscuro e tenebroso. Ma proprio quella data, segnata dalla sua “nascita al cielo”, diventa nella fede segno di vittoria e di contrapposizione al male: laddove il mondo celebra le tenebre, Dio fa brillare la luce della santità.

Per questo Padre Matteo da Agnone continua a essere percepito, anche oggi, come una presenza viva di intercessione e di protezione, particolarmente nei casi di oppressione spirituale.

La sua fama di santità, unita alle testimonianze di liberazioni attribuite alla sua intercessione, ha dato origine alla causa di beatificazione, tuttora in corso, che mira a farlo riconoscere ufficialmente come Servo di Dio e potente intercessore contro le forze del male.

 

Potete conoscere meglio questo incredibile uomo di Dio nel libro di Patrizia Cattaneo “Padre Matteo da Agnone. Un esorcista a casa tua” che raccoglie anche tantissime testimonianze di persone che continuano a ricevere grazie dal Servo di Dio.

 

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