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di padre Marc Flichy
La conversione del cristiano
La chiamata alla conversione è un tema centrale dell’insegnamento dato a Raffaele Ferrara detto Lello. Lui stesso è un convertito. La sua persona e la sua storia sono una lezione vivente offerta a ogni cristiano adulto. A Medjugorje l’obiettivo della Madonna consiste nel guidare alla conversione i veggenti, poi la parrocchia e infine i pellegrini di tutte le nazioni. Il 25 febbraio 1996 Lei sottolinea questo grande obiettivo: “Vi invito alla conversione; questo è il messaggio più importante che vi sto dando qui”. Maria non presenta l’ascesi come una serie di duri esercizi destinati a far soffrire. Lei chiede un cambiamento interiore in vista di un amore più grande: “Datemi i vostri cuori perché io li trasformi e li renda simili al mio” (25 novembre 1987). Si dice che non dobbiamo presentarci a Dio a mani vuote (De 16,16). Siamo invitati a fare offerte precise. Il Signore apprezza particolarmente la preghiera e il digiuno: “Offrite sacrifici e digiuni, perché solo così potrete vivere nella grazia del Signore” (25 giugno 1987). I due mezzi più semplici raccomandati da Maria sono l’osservazione dei comandamenti e il ricorso ai sacramenti.
Lo spazio della preghiera
Per capire a fondo Lello è utile conoscere il contesto napoletano e lo spazio che vi hanno occupato la preghiera e l’orazione. Questo argomento può essere chiarito solo evocando il grande sant’Alfonso de’ Liguori (1696-1787). Théodule Rey-Mermet, nella sua vasta biografia intitolata Il santo dell’Illuminismo, dipinge con incomparabile verve il ritratto dell’uomo che Harnack chiama “l’anti-Voltaire”, “il nuovo sant’Agostino” del suo tempo. Alfonso si rivela ossessionato dalla preghiera e anche dall’orazione, esaltata dalla sua grande amica Teresa d’Avila: “Chi prega si salva, chi non prega si danna”. Questo è il grande slogan alfonsiano “dieci volte scritto, mille e mille volte predicato”. Senza stabilire un rapporto di causa ed effetto, dobbiamo sottolineare ancora una volta le somiglianze tra la missione di Lello e quella di Medjugorje, in cui la Madonna torna sulla preghiera con un’insistenza che si oppone esplicitamente allo spirito del mondo. Secondo una statistica relativa ai messaggi dati tra il 1984 e il 2011, il tema della preghiera ricorre quasi 200 volte e 40 volte la triplice ingiunzione: “Pregate, pregate, pregate!”.
Il demonio
Innumerevoli sono le citazioni bibliche riguardanti gli spiriti infernali. Limitiamoci ad una sola: “Tutto il mondo giace sotto il potere del Maligno” (1 Gv 5,19). Pensiamoci: il dominio di Satana ha la stessa estensione di quello di Dio! Tuttavia il demonio è solo una creatura. Il suo potere è immenso ma subordinato. Non è un re, è solo un principe… il che non impedisce che la sua attività sia impressionante! Il posto che occupa è notevole. La missione apostolica di Gesù ha avuto come preparazione quaranta giorni di lotta contro il demonio! Nel XX secolo, quasi tutti gli uomini sono più o meno vittime del pregiudizio concernente l’inesistenza degli spiriti angelici. L’avvertimento del 14 maggio 1987 è chiaro: “Figli miei, vi invito alla preghiera perché Satana è forte. Distrugge i matrimoni, divide le famiglie, fa dubitare i sacerdoti della loro scelta di vita…”. Lello non è affatto ossessionato dal diavolo. Ripete volentieri: “Non date troppa importanza a quel signore. Meglio non parlare di lui”. Tuttavia, allo stesso tempo afferma: “Spesso Satana interferisce e si intromette”. Lello ha subito molte vessazioni dal Maligno. Mi limiterò ad un fatto recente avvenuto il 18 marzo 2019: “Durante la mattinata, mentre ero al telefono con Concetta di Grumo Nevano, sento suonare il campanello della porta di casa. Vado ad aprire. Mi si presenta un signore giovane e molto irritato. Gli chiedo cosa sta cercando e perché è così agitato. E lui mi risponde: ‘Tu, in giro si parla tanto di te. Parlano tanto di te e di quella là!’. A questo punto lo invito a venire con me in cappella e una volta lì mi faccio il segno della croce e comincio a recitare il Padre nostro. Allora l’uomo si mette a gridare: ‘Mi brucia, mi brucia! Me ne vado, me ne vado! Tu e quella là, tu e quella là!’ E scappa come un fulmine”.
Pensaci Tu!
Lello è innamorato della virtù dell’Abbandono, questa adesione totale alla volontà di Dio in tutto ciò che accade. Non si può stare dieci minuti con lui senza che egli esploda in gioiose esclamazioni sui benefici dell’abbandonarsi nelle mani di Dio. Capiremo Lello ancora meglio attraverso la vita e l’insegnamento del suo compatriota don Dolindo Ruotolo (1880-1970), autore della novena dettata da Cristo e che si può riassumere nella formula un po’ disinvolta: “PENSACI TU”. Lello non ha conosciuto don Dolindo, aveva solo quattro anni quando morì il suo illustre conterraneo, ma ha adottato spontaneamente una spiritualità molto vicina alla sua.
La piccola via di Lello
Le pagine precedenti dimostrano che Lello, nelle sue varie iniziative, ha confidato nella Provvidenza. Non ha affrontato spontaneamente la via dell’abbandono: il distacco dalla laboriosità abituale è avvenuto in lui gradualmente. Il 22 maggio 2016, vedendomi preoccupato per il mio trasloco, mi disse: “Ho notato che al Cielo non piace che abbiamo troppe certezze. Allora non veniamo aiutati. Non va bene. Dobbiamo procedere nell’insicurezza ma con l’aiuto del Cielo. Per quanto riguarda l’organizzazione dei primi sabati del mese,[1] vivo le cose al momento. Non mi preoccupo del successo. Se ci sono due o tre partecipanti, va bene. Se c’è una folla è una grazia... Non mi preoccupo di andare in un luogo piuttosto che in un altro o di preparare un bel discorso... No, non preparo niente e dico al Signore: ‘Prendi il comando, tu... Usami!’”.
[1] Incontri con la gente.
L’articolo continua su Il Segno del soprannaturale n. 415
Per approfondire l’argomento vi consigliamo il libro di padre Marc Flichy “Lello l’analfabeta di Dio”