Il tuo carrello
Non ci sono più articoli nel tuo carrello
La “vittima”, nella Bibbia e nella tradizione cristiana, non è ciò che si immola, ma piuttosto ciò che viene offerto a Dio. Affinché il sacrificio sia sincero e gradito a Dio, dev’essere espressione di ciò che c’è nel cuore, di uno spirito di sincero amore e di un animo umile e contrito:
“Un cuore contrito è sacrificio a Dio, un cuore contrito e affranto” (Sl 51,19).
Gesù ha rivelato la sua volontà a Sr. Maria della Trinità, una clarissa di Gerusalemme.
Il suo grande desiderio è che un esercito di anime eucaristiche e apostoliche si consacrino a Lui, con un “voto di vittima” privato. Egli desidera che “queste vittime siano ovunque: nel mondo e nei chiostri, in ogni occupazione, in ogni situazione della vita, nei campi e nelle fabbriche, nelle scuole e nei negozi, nelle famiglie e nei conventi, nel commercio e nelle arti, ovunque... ovunque ci siano anime generose... È così che la società sarà ricostituita”.
Quanto più Gesù ama un’anima, tanto più Egli desidera associarla al suo apostolato. Chi emette il voto, fa di Gesù Eucaristia il punto di riferimento della sua vita spirituale. Indirizza tutte le sue opere, parole e pensieri a Lui. Vive il suo amore per Gesù Eucaristia con passione, pietà e fede.
Le anime eucaristiche che si offrono come vittime sono molto più strettamente unite a Gesù Eucaristia. Egli è la loro vita, la loro gioia e il loro pane quotidiano.
“Il voto privato di vittima” è il vertice dell’amore stupendo dell’anima per l’amore stupendo di Gesù Eucaristia.
Biografia dell'autore
Selim Sayegh (Mons)
Mons. Selim Sayegh è vescovo emerito del Vicariato Latino di Amman (Giordania).