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Il Regno delle Due Sicilie fu aggredito militarmente senza dichiarazione di guerra e conquistato e annientato altrettanto anarchisticamente. Era regno sin dal 1130… Il suo popolo era ingegnoso, pacifico, prospero; la sua industria dava lavoro a due milioni di persone, l’agricoltura era fiorentissima, la flotta contava 472 navi, seconda solo a quella inglese, le riserve auree erano attive e non vi era deficit pubblico; la disoccupazione era zero. Il piccolo Piemonte appena ingrandito ai danni del Papato e dei Ducati Istmici nello stesso 1859-60, con la Lombardia donatagli dal carbonaro Napoleone III, armato fino ai denti dalla Massoneria inglese, strumento e servo di Lord Palmerston, scatenò nel Sud sovrano della penisola una repressione feroce contro i contadini e contro il clero. Dal 1860 al 1871 il Meridione divenne un inferno. Il terrore imperava, il genocidio di massa fu regola e legge. Si doveva distruggere un popolo la cui colpa era quella di essere cattolico e fedele al suo re, al papa e alla sua terra, che da sempre considerava suo stato nazionale.